Una canzone di Franco Battiato cita "cerco un centro di gravità permanente" ma cos'è questo centro?

Battiato racconta della necessità di ogni essere umano di avere un punto fermo nell'esistenza, un nucleo consistente che permetta di non mutare mai la propria idea "sulle cose e sulla gente", ma è proprio questo lo scopo della vita terrena?

Il non cambiare idea, essere perseveranti può avere lati negativi e positivi: identificarsi con una posizione e mantenerla di fronte ad ogni accadimento può essere visto come un segno di coerenza, di perseveranza, di integrità oppure come un segno di chiusura, di paura e di difficoltà ad affrontare il cambiamento.

La necessità di punti fermi fisici e ideologici nasce dalla connaturata insicurezza e fragilità umana che cerca da sempre di fissare il tempo e il senso di ciò che accade, per cercare un riparo dall'accadere del mondo. Ho sempre ritenuto la coerenza un fattore importante per lo sviluppo personale, ma molti filosofi sono stati personaggi incoerenti, vivendo e incarnando il contrario dei modelli che andavano professando. altri invece, hanno sacrificato in nome della coerenza a un pensiero astratto, logico e puro, la materialità della loro esistenza, portando all'estremo scelte di vita perché fossero coerenti al loro costrutto teorico, con conseguente sofferenza emotiva e fisica, quasi in una castrazione della materialità sacrificata al principio ideale.

In un dialogo itinerante oggi siamo giunti ad una saggia conclusione: esiste un punto oltre il quale l'ostinarsi nella coerenza diventa perseverare nella stupidità e quel punto è l'equilibrio tra un senso d'identità e l'accettazione che l'unico "centro di gravità permanente" è l'accettazione dell'impermanenza del mondo.

Anche l'uomo è parte del circolo della vita e della natura, all'interno del quale ogni elemento si modifica con le epoche, le stagioni, le settimane, le ore, di minuto in minuto. Ciò che vediamo come fisso è in lento e perenne cammino, come lo siamo noi, un cammino che nessuno può fermare, ma che tutti dovremmo intraprendere con consapevolezza. Dopotutto diceva un saggio siciliano "di coerente c'è solo il paraurti".